Lettera dalle Missioni

Bula, 1 di otto­bre 2021

Caris­si­mi, ciao a tut­ti, come sta­te? Non ci sen­tia­mo dav­ve­ro da mol­to tem­po, ma que­sto solo per let­te­ra, sape­te infat­ti che sie­te com­pa­gni dei nostri pen­sie­ri e del­le nostre fati­che missionarie.

Io da fine set­tem­bre sono rien­tra­ta in mis­sio­ne, dopo tre mesi tra­scor­si in Ita­lia per qual­che serio pro­ble­ma di salu­te e per urgen­ze comu­ni­ta­rie. Da là ho potu­to rag­giun­ge­re alcu­ni di voi per­so­nal­men­te e salu­ta­re mol­ti, sia pure solo con mes­sag­gi tele­fo­ni­ci, per man­can­za di tem­po. Ho spe­ri­men­ta­to anco­ra, dav­ve­ro tan­ta gene­ro­si­tà: a tut­ti devo, di cuo­re, gra­ti­tu­di­ne e fra­ter­no affetto!

Come nota­te dal­la data, scri­vo da Bula, dove sono sta­ta tra­sfe­ri­ta dal 24 us, lascian­do la mis­sio­ne di Ingo­ré, dopo 13 anni di ser­vi­zio nel­la par­roc­chia, non essen­do­ci sacer­do­ti: ho viso cre­sce­re la comu­ni­tà, un cam­mi­no di svi­lup­po, con un popo­lo che cer­ca digni­tà e fede, bru­li­can­te di bam­bi­ni, ragaz­zi e gio­va­ni in for­ma­zio­ne: per tut­to e per tut­ti lodo il Signo­re, con­ti­nuan­do, pog­gia­ta sul­la Paro­la che noi “non abbia­mo qui città per­ma­nen­te…”, ma rispo­ste sol­le­ci­te da dare ad ogni neces­si­tà di ser­vi­zio missionario.

Cam­bian­do, cer­to, s’incontrano sem­pre dif­fi­col­tà, ma la vita ci vie­ne rega­la­ta per esse­re per­cor­sa e, cam­mi­nan­do, si incon­tra­no impre­ve­di­bi­li sor­pre­se e sem­pre oltre, ma anche si fan­no sco­per­te e nuo­vi incon­tri di fecon­di­tà e di dono, lucer­na ali­men­ta­ta con l’olio del­la fedel­tà, che è amo­re che dura!

Al mio ritor­no in mis­sio­ne, ho rin­con­tra­to i miei vec­chi e nuo­vi ami­ci, i più pic­co­li in pover­tà e biso­gni. Tra loro Digha’na N’Bunde, viset­to sma­gri­to e occhi intel­li­gen­ti, gio­ca­rel­la con la magliet­ta lisa e ci guar­da inte­res­sa­to; ha una mani­na rat­trap­pi­ta e la gam­bet­ta sini­stra tatua­ta di bian­co, impron­te di pro­fon­de bru­cia­tu­re non cura­te; Infat­ti, stan­do solo in casa, qual­che anno fa, cad­de nel fuo­co, in ter­ra, dove bol­li­va una pen­to­la, posta su pie­tra arroventate…

Dopo ricer­che sul­le sue con­di­zio­ni di fami­glia e chia­ri­men­ti con il cate­chi­sta-respon­sa­bi­le del­la comu­ni­tà, con­sen­zien­te la zia, anzia­na e malan­da­ta, l’ho pre­so con me. Affi­da­to a una fami­glia cri­stia­na, in mis­sio­ne andrà a scuo­la e avrà da man­gia­re ogni gior­no. E poi ci sono Neio, epi­let­ti­co, ma in buo­na cura; Abel Nha­te che già cono­sce­te, Nail­son, che ha sem­pre fame, i bel­lis­si­mi orfa­ni gemel­li, Manue­le e Manue­la e tan­ti altri, degni figli di Dio e popo­lo di doma­ni. Que­ste piccole/grandi cose noi pos­sia­mo fare per­ché ci sie­te anche voi, mis­sio­na­ri con noi di fron­tie­ra, che, tra le tan­te dif­fi­col­tà da affron­ta­re, non ci dimen­ti­ca­te, ci soste­ne­te con amo­re e sacri­fi­cio. A voi tut­ti va il nostro affet­to, con pro­fon­da gra­ti­tu­di­ne e benedizioni.

A Bula, la nostra pri­ma casa, all’apertura del­la Mis­sio­ne in Gui­nea Bis­sau negli anni 80, dove esi­ste una real­tà viva e ope­ran­te, con più di 700 alun­ni, una gran­de par­roc­chia, cen­ti­na­ia di cate­cu­me­ni; con Ora­to­rio e grup­pi gio­va­ni­li atti­vi e… sem­pre in movi­men­to, qui spe­ro pure di poter ripren­de­re a lavo­ra­te anche nei vil­lag­gi, che resta la nostra scuo­la di sevi­zio ai più pove­ri e bisognosi.

Intan­to, ripre­so l’insegnamento, ecco­mi con una del­le 2 mie clas­si di 3a media.

Ora vi salu­to, oggi, festa di San­ta Tere­si­na, gran­de mis­sio­na­ria in clau­su­ra: sì per­ché impor­tan­te è ama­re, esse­re sor­gen­ti, reclu­si o in cam­mi­no; fer­mi, inchio­da­ti dal­la sof­fe­ren­za o andan­do, ma lie­ti e sol­le­ci­ti di annun­cia­re, con­di­vi­de­re e servire.

Con l’affetto di sem­pre, sr Maria Cifel­li, asc,

e con­so­rel­le mis­sio­na­rie in Guinea-Bissau

 

La. Essa è un cam­mi­no tra impre­ve­di­bi­li sor­pre­se, è sem­pre l’oltre, il nuo­vo doma­ni che ci spa­lan­ca oriz­zon­ti nuo­vi, ci incu­rio­si­sce, ci arric­chi­sce, ci com­ple­ta … è il dono costan­te­men­te rin­no­va­to che ci sve­la pro­gres­si­va­men­te l’inedito di Dio e ci avvi­ci­na a Lui…

I cre­den­ti nel Dio di Gesù e in Gesù van­no incon­tro alla vita con incan­to, con un atteg­gia­men­to di mera­vi­glia, di nuo­va ed ine­sau­ri­bi­le sco­per­ta,  vivo­no la vita con atti­tu­di­ne gra­ta e costrut­ti­va, sem­pre, facen­do­ne un tem­po di   fecon­di­tà, di vigi­lan­za … ali­men­tan­do le lucer­ne con l’olio del­la fedel­tà che è amo­re che dura!